Rigenerare il territorio partendo da un barattolo di cera

Rigenerare il territorio partendo da un barattolo di cera

Il nostro è un tempo di fragilità ambientale e fragilità economica. La sfida non è più soltanto quella di creare prodotti belli o funzionali, ma di dare vita a processi che generano valore vero, circolare, condiviso. Da artigiano, credo che ogni gesto che compiamo con le mani abbia un impatto più ampio di quanto immaginiamo. È da questa consapevolezza che nasce l'idea di trasformare la produzione delle mie cere naturali per superfici in legno in un progetto rigenerativo per il territorio.

Questa non è una semplice iniziativa legata alla filiera corta. È un atto politico nel senso più puro del termine: una proposta concreta per ristabilire un legame tra economia, ambiente e comunità. A partire da un barattolo di cera d'api.


Il valore delle api

E' più di una metafora

Le api non sono solo produttrici di miele. Sono ingranaggi fondamentali del nostro ecosistema. Impollinano, mantenendo in vita la biodiversità, garantiscono raccolti. Ma la loro sopravvivenza è oggi fortemente minacciata da pesticidi, monocolture intensive e dalla scarsa redditività per chi decide di proteggerle.

Tutelare le api, oggi, è una responsabilità concreta. E può diventare anche una leva economica virtuosa.


La nostra visione

Cera d'api locale, economia circolare, agricoltura consapevole

L'idea è semplice ma radicale: acquistare cera d'api esclusivamente da piccoli apicoltori locali, contribuendo direttamente alla loro sostenibilità. Nel tempo, l'obiettivo è quello di collaborare con loro più attivamente, finanziando l'acquisto o la costruzione di nuove arnie da dedicare parzialmente alla produzione di cera per Kit Little Garden.

Questo non solo garantirebbe una materia prima tracciabile, di qualità ea km 0, ma genererebbe un ritorno economico per gli apicoltori che andrebbe ben oltre il solo guadagno sulla cera: aumenterebbe anche la produzione di miele e la resilienza delle loro attività.


Un impatto sul territorio

Meno pesticidi, più biodiversità

Se l'apicoltura torna a essere economicamente rilevante, anche le aziende agricole circostanti ne terranno conto. Questo può portare a una riduzione dell'uso di pesticidi e fertilizzanti tossici, per non compromettere la salute degli alveari. Potrebbe nascere così una nuova attenzione collettiva: da una parte le normative, sempre più sensibile all'impatto ambientale; dall'altra la pressione positiva di una comunità che torna a vedere le api non solo come insetti, ma come simbolo di un'economia sana.


Materie prime locali e sovranità artigiana

Viviamo in un Paese dove la dipendenza da materie prime estere rende fragili intere filiere produttive. Riuscire a reperire tutte le materie prime localmente – come faccio con le cera e con l'olio utilizzato per diluirle, derivato da coltivazioni come colza, soia, erba medica – significa ridurre i costi, le emissioni e aumentare il valore percepito del prodotto finale.

La mia è una proposta di sovranità artigiana: piccola, concreta, replicabile. In equilibrio tra agricoltura, apicoltura e micro-imprenditoria.


Le sfide e gli ostacoli

Naturalmente, un progetto del genere comporta delle difficoltà.

  • Quantitativi ridotti: All'inizio sarà difficile reperire cera d'api locale in quantità sufficienti per tutta la produzione.

  • Costi più alti: La materia prima di qualità, tracciata e locale ha un costo maggiore rispetto alle cere importate industrialmente.

  • Tempi lunghi: È un percorso graduale, che richiede fiducia, relazioni solide e la volontà di uscire dalla logica del "tutto e subito".

Ma a fronte di queste difficoltà, il potenziale trasformativo è enorme.


Un nuovo modello possibile (e già reale)

Questo progetto non è una fantasia né un'utopia. Esistono già realtà consolidate che vivono e lavorano secondo questi principi. La fattibilità è dimostrata. Basta cominciare.

Ciò che manca, molto spesso, è il sentirsi parte di un ecosistema più ampio. In tanti sognano di costruire modelli simili, ma la sensazione di isolamento può bloccarsi anche i più determinati. Eppure oggi abbiamo un vantaggio immenso rispetto al passato: la tecnologia. Possiamo entrare in contatto, condividere risorse, esperienze, buone pratiche. Possiamo crearla, questa sinergia che un tempo mancava.

Non si tratta solo di cera per mobili.
Si tratta di visione.
Di fare una scelta.
Di responsabilità.

Se da un barattolo può nascere un'economia nuova, allora è nostro dovere provare a realizzarla. Per chi produce, per chi acquista, per chi verrà dopo di noi.


KIT LITTLE GARDEN – Artigianato etico e sostenibile

Andrea Zoccarato

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